Crypto-turismo: blockchain e token per rivitalizzare il turismo

Crypto-turismo: blockchain e token per rivitalizzare il turismo.

di Andrea Venanzoni, 
(2 marzo 2021)

Collaborazione e fiducia rappresentano caratteristiche salienti dell’economia digitale, come d’altronde il decentramento funzionale. Vincoli a rete riproducono catene di informazioni e di transazioni basate su una razionalità centrale, in cui l’opinione dei partecipanti e dei membri finisce per riprodurre dei meccanismi che valorizzano un dato bene a seconda proprio delle stime reputazionali.

Chiunque sia familiare con le dinamiche di Tripadvisor, compresi i rischi di infiltrazione di opinioni negative strumentali e dettate da motivazioni di concorrenza sleale, capisce tanto i pregi quanto i problemi potenziali di questa forma. E proprio dal digitale può arrivare un potente incentivo alla rivitalizzazione del turismo, settore tra i più colpiti per ovvie ragioni dalla pandemia.

In questo senso appare essenziale valorizzare ed estendere l’utilizzo della blockchain proprio nel mondo del turismo: la blockchain è una modalità tecnologica di memorizzazione delle transazioni che vengono veicolate in un network, al fine democratizzante di aumentare il portato di trasparenza e conservazione sicura delle informazioni e dei dati.

I registri blockchain sono ovviamente criptati, le informazioni non sono soggette a smarrimento, perdita, cancellazione o modifica e soprattutto i registri sono concatenati strutturalmente tra loro.

La sostanza della blockchain è quella del decentramento funzionale dei dati i quali sono distribuiti nei vari livelli della rete e degli snodi che la compongono, il che permette una condivisione consapevole, sicura e partecipata. La sicurezza è validata dai Distributed Ledger, i libri-mastri dei nodi nei fatti impossibili da manipolare.

In quale modo la blockchain può portare ad un miglioramento del turismo? Da un lato mediante la connessione a mezzo di piattaforma tra chi eroga un dato servizio turistico e l’utilizzatore finale, con il superamento dei costi di transazione e la possibilità di fornire sconti elevati: è quanto da tempo, e con successo, sta facendo la società Winding Tree.

In altri casi, al contrario, la blockchain viene utilizzata per la gestione dell’identità, come nel caso di ShoCard, la quale consente una più pronta ed agevole identificazione nei sistemi alberghieri.

E c’è poi il capitolo sulla fiducia e sulla fidelizzazione: in questo senso la blockchain è collegata alla distribuzione fidelizzante di token, mediante un complesso sistema che integra gli estremi di un ‘mercato della fiducia e della reputazione’ interno ai sistemi turistici e pubblici che lo riconoscono, senza però i rischi connessi alla concorrenza sleale che di tanto in tanto punteggia i giudizi su Tripadvisor.

I token sono informazioni digitali registrate nel corpo della blockchain, in un sotto-registro appositamente dedicato, e rappresentano la legittimazione del titolare ad accedere a un dato servizio, turistico nel caso che affrontiamo.

Tokenizzare i servizi apre anche lo scenario di finanziamento diretto di iniziative progettuali modulate su blockchain, come nel caso delle Initial Coin Offering.

Innervare un token in una blockchain significa modellare negozialmente le caratteristiche salienti, e giuridiche, dei token stessi: numero, abilitazione e legittimazione al trasferimento, regole di possesso e di accesso.

In questa prospettiva, applicazioni digitali come Cool Cousin, creata da una start-up israeliana e premiata nel 2017 dallo USA Today, si basano su blockchain e token: uno strumento che costituisce una dinamica di auto-affermazione delle località turistiche, potendo quindi agevolare le meno conosciute e quelle situate fuori dal grande circuito del turismo di massa.

Cool Cousin si basa sul richiedere consulenze a guide turistiche per avere dettagli, particolari, conoscenza diretta di una determinata località: alla fine della transazione la guida turistica che ha effettuato la consulenza viene pagata in token.

Alla luce dell’ordinamento giuridico del turismo in Italia e del sistema policentrico della nostra Repubblica, con un riparto non sempre agevole di competenze tra distinti livelli di governo e soprattutto con un enorme (e spesso negletto) panorama culturale, museale, ambientale, paesaggistico da veicolare verso flussi sempre più ampi di turismo, il decentramento digitale offerto da blockchain e token appare davvero funzionale per affrontare e vincere la sfida contro la pandemia e portare a nuova vita un settore molto, troppo colpito.

Articolo apparso in:

Fondazione Leonardo
2 marzo, 2021

Dott. Andrea Venanzoni